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Ebbene sì, suppostari DOC, i consigli manga non sono ancora finiti! Tutt'altro, direi, ho nella mia manica un sacco di buoni consigli per voi per rendervi lettori più consapevoli e risolvere i vostri problemi che sentite ma stentate a riconoscere come reali! Ma come al solito, vi invito a non fidarvi. Non fidatevi di me se vi consiglio qualche manga da leggere, non fidatevi se vi dico che Kagurabachi e meglio di One Piece, non fidatevi nemmeno se dico il contrario! Qualsiasi consiglio di questo genere che viene dalla mia bocca è uno sbaglio che non voglio compiere.
Eh sì, perchè come sempre non sono qui a dirvi "questo è meglio di quello", non sono qui a dissare un manga e ad innalzarne un altro offrendovi ragioni personali, soggettive e quindi del tutto opinabili. Nossignore, come al solito i miei consigli saranno diversi. Curiosi di sapere quali sono, questi altri 5 consigli manga? Rilassate le chiappe, che la supposta manga sta arrivando, dopo l'ascolto della nostra sigla!
Intro e recap
é di ormai parecchio tempo fa la supposta dei primi cinque consigli manga, e siccome so che nessuno si va a rivedere le puntate vecchie (odddio, non è vero che lo so, se c'è qualcuno che si è guardato più di una volta una puntata me lo faccia sapere nei commenti) comunque siccome so che è difficile che ve lo siate rivisto, ecco che faccio un breve riassunto di quali erano i primi 5 consigli manga. Anche per vedere se sono ancora validi o meno, una volta che abbiamo sviscerato insieme un possibile nuovo futuro del manga.
Il primo consiglio, ve lo dico, è ancora super valido. Resistere all'hype. Non cedere alla FOMO, a quel prurito del tutto diabolico dietro l'orecchio che vi sussurra: compralo! Compralo! Calma e sangue freddo. Prima leggetelo in scan. Certo, ve lo dico e ve lo ripeto: trovatelo in tutti i modi possibili e immaginabili, legali o anche illegali. E leggetelo. E capite se soddisfa i vostri bisogni psicologici del momento, leggete quanto basta per soddisfarvi, per capire. POI, se vi soddisfa, solo allora lo comprate. In questo modo non giustificate gli sprechi, primo fra tutto quello dell'iperproduzione e l'acquisto di licenze di titoli inutili.
Il secondo consiglio era comprare manga che non ci piacciono. Troppo facile leggere sempre le cose che sappiamo che ci piacciono! E oltre ad essere facile è anche una delle principali ragioni per cui finiamo in burnout da manga e non riusciamo più nemmeno ad avvicinarci: perchè pensiamo ad un certo punto dopo averne letti centinaia, che tutti i manga siano uguali. Grave errore, che però è facilmente risolvibile. Comprate un manga che non è nelle vostre corde. Magari in digitale, per cui se proprio non lo potete sopportare potete dropparlo senza rimpianti e metterlo nella cartella DROPPONI.
Il terzo consiglio era comprare un manga in digitale. Questo consiglio è ancora valido, anche se riferito al nuovo mercato del manga di cui abbiamo parlato nelle supposte correlate, l'ultima delle quali è la numero 60. Dobbiamo imparare a leggere in digitale. é troppo importante per ridurre gli sprechi, vi invito a scendere nei dettagli degli sprechi nella supposta che vi lascio in sovrimpressione Il futuro del mercato del manga 🟢. La lettura digitale permette risparmi a livello di struttura del mercato e a livello di sprechi della filiera, e permette una distribuzione più equa del ricavato dalla vendita dei manga, avvantaggiando chi i manga li produce, il vero motore del mercato.
Il quarto consiglio era analizzare i protagonisti delle storie che ci piacciono, in realzione ai nostri bisogni psicologici. Anzi, quando abbiamo chiari i bisogni psicologici in generale ci risulta davvero facile capire quali di questi sono soddisfati dai nostri protagonisti preferiti, permettendoci di capire di più noi stessi e quello che stiamo vivendo. Un ottimo esercizio di crescita personale, adattissimo a chi desidera elevarsi come tutti noi suppostari.
Il quinto consiglio era di comprare un manga europeo. Non per supportare, e nemmeno per campanilismo, la mia nazione è meglio della tua. Comprate un manga europeo per analizzarlo. Per capire se può reggere il confronto con un manga giapponese, e ovviamente non intendo certo per la tecnica di disegno! Naaah, raga, non cadete nel trappolone dell'estetica! é il trappolone in cui sono caduti tutti i narratori occidentali, che hanno giudicato e disprezzato in quattro secondi netti un linguaggio ("non sanno fare le facce, non disegnano gli sfondi") che in pochissimo tempo li ha invece distrutti a livello di vendite e di diffusione. L'estetica è solo la superficie, e con la mia scheda sulla lettura oggettiva di un manga che trovate nella descrizione di tutti i video sarete in grado di capire se quel manga europeo ha soltanto una bella estetica, dei bei volti kawaii, oppure ha il linguaggio giapponese della narrazione, il KISHOTENKETSU e la narrazione emozionale, l'hikigoma a fine pagina e un flusso narrativo che non si inceppa.
Ora che abbiamo riassunto un attimo i primi cinque consigli, siete pronti ad una trattazione estesa degli ultimi cinque, il vero cuore di questa supposta?
1-Creare una routine e dei rituali di lettura
C'era una volta un ragazzo che come me amava i manga. Quel ragazzo è diventato uomo, si è sposato, adesso ha una famiglia. E con la famiglia e il lavoro, il tempo da dedicare al manga si è ridotto un casino. Tante volte non riesce nemmeno a guardare una puntata di quella serie su Netflix per intero, perchè gli impegni, quelli lavorativi e quelli familiari, sono molto pressanti e necessitano di così tanta della loro attenzione! Molto difficile riuscire a dedicare del tempo alle cose superflue, come per esempio leggere.
Ok, ho una notizia buona e una notizia cattiva per questo ragazzone diventato uomo. Partiamo da quella cattiva: se non leggi, la tua mente si atrofizza. Soprattutto se non leggi cose lunghe, manga che durano tankobon e tankobon, serie che dunque necessitano di una concentrazione per rimanere nella spazio di lettura per un tempo lungo. Se non dedichi tempo della tua vita ad attività che ti tengono concentrato per un periodo di tempo medio-lungo (comunque superiore ad un video di tiktok) PERDERAI la capacità di concentrarti. Non sarai più in grado di avere l'attention span superiore a quello di un pesce rosso. Perchè lo sai vero, che lo span di attenzione di un componente della Gen Z (dati alla mano) è inferiore a quello di un pesce rosso? Per intenderci, l'animale ha una soglia dell'attenzione di 9 secondi, un rappresentante della gen Z di 8 secondi. Aha, é così grave la situazione. Ora, partendo dal presupposto che non ci siano tantissimi rappresentanti della gen Z che mi ascoltano (cioè nati dopo il 1997 e fino al 2012), i gen Y e i gen X potrebbero non essere conciati meglio, dato che lo smartphone ha accalappiato la nostra attenzione in massa. Ed ecco che, se non siamo capaci più di concentrarci, leggere è un antidoto super efficace.
Arriva la notizia buona: il cervello è un muscolo che come tutti i muscoli si può costringere a fare qualcosa finchè quel qualcosa diventa facile da fare. Si chiama allenamento e se all'inizio farà molto male, in qualche giorno ci rendera capaci di abituarci al nuovo ritmo, fatto di lunghezza e non di brevità, e la mente riuscirà a uscire dalla situazione pessima di pesce rosso in cui ora si trova. Leggere fa bene alla nostra testa e alla nostra vita e abitua anche gli altri componenti della famiglia a considerarlo importante. "Papà sta leggendo, è importante, fallo anche tu (e non cagare il cazzo.)"
Dunque, come fare per garantire la presenza della lettura manga nella nostra vita? Il primo passo è creare una routine. Meglio se giornaliera, ma va bene anche se meno frequente. Analizzate la vostra giornata, o la vostra settimana. Identificate un punto preciso in cui tutte le condizioni per poter leggere più o meno liberi da pensieri e preoccupazioni e influenze esterne si verificano e fermate quel periodo sul vostro google calendar, mettendo "ripeti ogni giorno" o "ripeti ogni settimana".
Quel momento, non ci sono cazzi, lo dedicherete alla lettura manga. Considerate un periodo di mezz'ora-quaranta minuti e pensate che quello che state facendo è importante almeno quanto il lavoro che vi dà da mangiare e la famiglia che amate. Perchè è così. Il cervello atrofizzato non ci aiuta, nè nell'uno nè nell'altra, quindi mettiamoci il cuore in pace, quello che stiamo svolgendo in quella mezz'ora è l'intrattenimento più virtuoso a cui noi possiamo mai dedicarci. Togliamo il cazzo di Netflix, che ormai sta soltanto nutrendo la nostra disattenzione, creando intrattenimento per pesci rossi. Smettiamo di guardare tiktok, lo spreco del nostro tempo per eccellenza. Smettiamo di nutrire la brevità, e invece nutriamoci di lunghezza. Un manga in dieci tankobon sarà sufficiente. Sto parlando di manga per un semplice fatto: nella guerra della nostra testa che ormai ha raggiunto un livello pauroso per chi vince la nostra attenzione, il manga necessita di partecipazione. Quindi a livello di interattività è molto gratificante, e meno respingente di un libro. Rick DuFer, filosofo e direttore del canale youtube Daily Cogito, vi metto il link in descrizione, è convinto che la brevità si conbatta fra le altre cose con la lettura di libri. Io sono convinto che lo sweet spot, il punto di collegamento ideale fra la brevità e la lunghezza sia invece il manga. La narrazione tramite immagini di un manga è perfetta, evita la sottomissione ad un ritmo che sia di qualcun altro (come per esempio in un anime, che devi SUBIRE, non puoi COMANDARE), evitando al contempo la repulsione che può causare una pagina scritta di un libro. Passare da tictoc alla lettura di un libro può essere devastante, mentre il passaggio da tictoc ad un manga è più che fattibile, come step direttamente collegato. Tutto perchè sono medium visivi, ma il manga ha cento marce in più per chi come noi vuole farsi delle domande su noi stessi e sulla narrazione che ci sta coinvolgendo così tanto.
Una volta fissata la routine, aggiungete una piccola cosa, che vi descrivo con un esempio tratto dalla mia vita familiare di quando ero ancora a casa dei miei. Quando mi svegliavo la mattina facevamo colazione tutti insieme. Mio padre andava ancora al lavoro, e la mattina aveva una serie di azioni che ripeteva tutte uguali ogni fottuta volta che si sedeva al tavolo alle 8. Prendeva la tazza, sempre la stessa tazza rossa di plastica da vent'anni, sul piattino di plastica correlato, la riempiva di caffelatte e poi prendeva un saccottino. Avete presente i saccottini del mulino bianco? Benissimo, lo spezzava a metà manco fosse l'ultima cena di Gesù, prendeva una metà per volta e la piegava in due, per poi pucciarla nel caffelatte. Ogni mattina la scena era la stessa, ed ovviamente noi lo perculavamo senza pietà. Dai, ma si può, mangiare un saccottino in quel modo? Insomma è ridicolo.
Ma ci mancava la vera prospettiva di quei gesti. Ora lo capisco. Era un rituale.
Quando i gesti ricorrenti diventano privi di senso per le altre persone, acquisiscono senso tramite la nostra percezione. Diventano veri e propri riti preparatori, in cui la nostra mente si abitua piano piano ad entrare in "da zone". Quello che stava facendo mio padre era abituare la mente al fatto che da lì a poco avrebbe dovuto iniziare a lavorare, iniziare a pensare, iniziare a vivere la sua giornata. Quel saccottino piegato male era un rito preparatorio alla vita. La mente riesce a capirlo, riesce ad entrare nella giusta zona, e la transizione è graduale e indolore.
Quindi, alla routine, aggiungete un rituale preparatorio. Dei gesti sempre uguali da ripetere sempre, delle posizioni in cui mettere determinati oggetti, delle luci da accendere e delle copertine da stendervi sulle gambe quando fa freddo, una tisana da preparare con gli stessi gesti lenti. Aggiungete ai 30 min di lettura questi pochi minuti di rito. La mente si abituerà al passaggio da un situazione caotica ad una situazione statica e riflessiva. Ordinerà tutto secondo i vostri particolarissimi schemi e sarà organizzata e pronta per il momento di lettura che segue.
2-Rileggere un manga che abbiamo già comprato.
Ebbene sì, questo consiglio è forse uno dei più importanti che io vi abbia mai dato. La nostra libreria è piena di manga già comprati, e che abbiamo amato. Li abbiamo amati una volta, allora, quando li abbiamo letti. Ed è ora di rileggerli, quei manga che abbiamo considerato eccezionali. Per due principali ragioni:
Confermare le nostre prime impressioni. Eh già, perchè non è mica detto che ci piacciano ancora! Soprattutto se abbiamo letto quel manga molto tempo fa, il rileggerlo ci consentirà di verificare i nostri bisogni psicologici correnti, che non necessariamente sono gli stessi di quando li abbiamo letti. Vi faccio un esempio: ho provato a rileggere DragonBall negli ultimi tempi. Io mi ricordo perfettamente il primo impatto che ho avuto con DragonBall, quando ero adolescente e in piena evoluzione: ho letto tutto il manga in una giornata, dedicandoci tutto il mio tempo senza riuscire a smettere. L'ho letto tutto di fila, giuro, perchè un benedetto amico mi aveva prestato l'intera serie, quando io di manga avevo letto solo DNA2 (fra l'altro rimanendoci sotto non poco!) pochi giorni prima.
L'errore fondamentale in questi casi è considerare un manga come eterno, e il nostro apprezzamento come dovuto. Perchè in questi casistiamo ingannando noi stessi, non siamo lettori consapevoli, ma vittime della nostra stessa storia: ci è piaciuto così tanto allora che non è letteralmente possibile che non ci piaccia più adesso! E forziamo la nostra mente a fare due cose: NON rileggere, per evitare che si verifichi il possibile rifiuto e il possibile downgrade di quel manga così importante per noi al livello di manga qualsiasi. oppure rileggere con un forte BIAS, cioè con la falsa convinzione che sia bello soltanto perchè ci ì piaciuto allora, back in the days.
Per evitare di fare la prima cosa (non rileggere) utilizziamo il primo consiglio di oggi, la routine e il rituale, così la nostra mente sarà più propensa ad entrare nella zona di focus. Per evitare di fare la seconda, compiliamo la scheda sulla lettura oggettiva, che risponderà alla fatifica domanda: questo manga risponde ai miei bisogni psicologici del momento? Se la risposta è no, dobbiamo essere onesti: quel manga non ci piace più. Punto. Il che non vuol dire che non ci piacerà più per il resto della nostra vita, ma significa posizionarlo con onestà dove per ora dovrebbe stare: nel passato.
Ho sentito in un podcast di Inkpulp uno degli host, che fra l'altro mi piace molto, Eric Canete, parlare in maniera nostalgica di Battle Angel Alita, dicendo la classica frase che manga così non ne fanno più. Ehhh, dovresti provare a rileggerlo, quel manga, e a leggere altri manga, molti altri manga, perchè non è vero che manga così non ne fanno più, anzi, ne fanno pure di "migliori", intesi come manga che sono in grado di incontrare di più i nostri bisogni psicologici. Perchè anche la soddisfazione artistica nella lettura di un manga (che è quella che ricerca Eric) fa parte del bisogno psicologico di sentirsi superiori, diversi, in grado di capire cose che altri non riescono a capire. Non dimentichiamolo mai, che tutti i nostri gusti a riguardo di un manga sono causati NON dal giudizio oggettivo su quel manga o quell'altro, ma da come riescono a soddisfare i nostri bisogni psicologici del momento. Davvero, raga. Non c'è altro che l'essere umano nella sua essenza più fragile, nei nostri "mi piace" o "non mi piace".
La seconda ragione per cui rileggere un manga è un ottima abitudine è che risparmiamo soldi e non nutriamo la nostra libreria di titoli infiniti. Al posto che rileggere un manga seinen, potremmo benissimo comprarne un altro. E attenzione, non è assolutamente detto che il nuovo manga comprato sia inferiore a quello che ci è già piaciuto moltissimo, anzi! L'ho appena detto manga migliori esistono, al giorno d'oggi, perchè l'industria del manga si è evoluta in maniera esponenziale, creando e ricreando nel tentativo di dimostrarsi all'altezza dei suoi lettori, e per una volta (grazie alle caratteristiche intrinseche del medium) NON seguendo il trend del mordi e fuggi a cui tutti i mercati hanno abituato le nuove generazioni: il manga non è il webtoon. E devo dirlo: il webtoon è il fast food del manga, così come il videogioco è il fast food della realizzazione personale e i social media sono il fast food della comunità e lo streaming è il fast food dell'intrattenimento. Grandi quantità di prodotti da usufruire a velocità supersonica, per poi dimenticarsene il giorno dopo, che tanto c'è altro a prendere immediatamente il loro posto. Tutti quanti vanno alla grande, sono business fiorenti e molto lucrosi, bisogna solo chiedersi dove condurranno le nuove generazioni. Più su o più giù di un pesce rosso? Ma chiusa parentesi, rileggere manga quindi non perchè non ce ne siano più di migliori sul mercato, perchè non è vero. Rileggere manga perchè ce ne sono TROPPI sul mercato, e l'iperproduzione è la principale causa della morte dei mercati. Se dobbiamo costringere le case editrici a produrre di meno, dobbiamo consumare di meno. E sapete quali sono gli oggetti principali che ci ringrazieranno? Il nostro portafogli, che continuava ad essere svuotato a velocità supersonica anche lui. E la nostra libreria, che invece continuava a scricchiolare sotto il peso devastante dei 200 titoli manga diversi (ma alla fine tutti uguali) che compravamo ogni mese. Già solo per guadagnarci il rispetto e l'amore di questi due oggetti, vale la pena rileggere i nostri manga.
3-Compilare una scheda dell'ultimo manga che abbiamo amato
Ve l'ho già detto: sotto tutti i miei video ci sono due schede che potete aprire e duplicare se avete un account gratuito su Kortex la migliore applicazione per prendere appunti che ci sia per ora sul mercato. Gratuitamente, potete compilarla e salvarla in un vostro archivio personale, su Kortex appunto. Un archivio che potete consultare in qualsiasi momento, nel caso voleste per esempio rileggere quel manga in quel particlare periodo della vostra vita. Le chede, sia quella di valutazione soggettiva che quella di valutazione oggettiva, vi aiuteranno a capire qual è il momento più indicato per rileggere quel manga piuttosto che quell'altro.
Ma andiamo con calma. Quando avete finito il vostro momento lettura, incluso nella routine manga settimanale, dedicate parte del vostro momento, se avanza, alla compilazione di una di queste schede. Potete aprirle sul vostro cell, ma per un'esperienza ottimale vi consiglio di aprirla su un laptop, un computer qualsiasi di quelli che di sicuro avete in casa. Aprite la scheda, e freschi di lettura compilatela. In dieci minuti dovreste avere finito, dopodichè condividete la scheda con le persone che sono appassionate di manga come voi. Anche con me, please. Se vi domandate come fare, il server discord delle supposte manga si sta popolando di contenuti, fra cui appunto anche le schede manga che stiamo compilando come community, io e voi. Contenuti che ci servono ad analizzare i nostri gusti e a compararli ad altri, e addirittura cosa ancora migliore, ad ESPANDERE i nostri gusti! Per accedere al server discord basta abbonarsi al canale con uno dei livelli a scelta, a partire dal più basso: mi offrite un paio di caffè al mese e potete entrare nel server Discord che ha un disperato bisogno di voi.
Compilare le schede di valutazione vi serve per far decantare i contenuti che avete appena letto. Uno dei mali della brevità (e una delle cose che ci attrae di più, pericolosissimo) è il fatto di poter zompare senza problemi da un manga ad un altro senza soluzione di continuità e senza attesa. Questo saltare da un manga all'altro fa malissimo, perchè è l'essenza di consumare senza assaporare. Tutto ha lo stesso sapore, quello delle cose consumate in fretta. Rimane per un attimo sul nostro palato e poi va via senza lasciare traccia Invece il manga è un mondo che va assaporato piano. Già il fatto che la tavola che noi leggiamo in un secondo è stata disegnata dal mangaka in ORE di fatiche immani e magari rifatta N volte, dovrebbe farci rendere conto che c'è di sicuro di più di quello che abbiamo percepito ad intuito in quella prima lettura. E c'è un mondo infatti, dentro ciascuna di quelle singole tavole. Il lettore consapevole, il suppostaro che segue e capisce le supposte, riesce a cogliere più aspetti, assaporare più nuance, tastare quel retrogusto che il macaco dell'hokkaido non è in grado nemmeno di percepire. Tutto compilando una scheda. Che guarda caso ci fa fare anche qualcosa che può essere utile ad altre persone nella community, mica solo a noi. Due piccioni con una fava, ed è proprio così che dovrebbe essere nel mondo della condivisione mutualistica che ci eleva spiritualmente, ci fa sentire decisamente migliori di come eravamo prima.
Ormai ci siamo raga. Dal momento in cui abbiamo raggiunto i 500 iscritti, le possibilità per il canale sono aumentate di brutto. La possibilità di ritrovarci in un server che non sia un social come youtube, in cui se non mi cercate, se non vi siete iscritti al canale, se youtube non vede che mi guardate assiduamente e mi include nella vostra "echo-chamber", voi NON sarete mai in grado di trovarmi, bene in questo mondo c'è bisogno di un luogo alternativo per crescere come gruppo. Lontani dalla brevità e dagli algoritmi, vicini come community. "Crescere" qui è la parola chiave, e la crescita si verifica tramite quelle che ho sempre definito come pratiche virtuose: perchè queste pratiche funzionino purtroppo non basta essere in due, bisogna essere in tanti. Altrimenti la pratica virtuosa diventa virtuosa solo per l'individuo, ma NON per la comunità intera. Che è comunque un inizio, ma un inizio che può risultare frustrante perchè non porta a cambiamenti degni di nota.
Ma il fatto di compilare una scheda rientra anche nella cosiddetta espressione creativa. Tutti noi, non solo io che faccio 180 pag di manga all'anno, ma anche voi che ne fate zero, o quelli che ne fanno di meno o di più, insomma proprio tutti, abbiamo la necessità di esprimere la nostra vena creativa. Quanto è importante l'arte nella vita di ciascuno di voi? Parlo di voi, perchè io lo so, quanto è importante. E non sto parlando dell'arte usufruita, ma di quella fatta da voi! Quanto la giudichereste importante?
Molti potrebbero dirmi zero. Quelli a cui sembra di non realizzare arte, o quelli per cui l'arte potrebbe sembrare solo un lusso per i tempi di pace o per le persone con tempo libero. ho tre esempi per voi.
Esempio 1: This war of mine è un videogioco che parla di guerra come nessun videogioco ha mai fatto. survival game sviluppato e pubblicato dalla compagnia polacca 11 Bit Studios nel 2014, il gioco offre per una volta una prospettiva inedita sulla guerra: la maggior parte dei videogiochi di guerra si concentra sull'azione sparo sparo ammazzo e sui soldati, mentre "This War of Mine" mette il giocatore nei panni di un gruppo di civili che cercano di sopravvivere in una città assediata. Non si impersonano eroi o combattenti, ma persone comuni che lottano per i bisogni primari in un contesto di distruzione e carenza di risorse. In questo contesto, una delle storie di espansione del gioco si intitola fADING EMBERS (ceneri sfumate) in cui Anja, una curatrice d'arte e custode di beni culturali deve prendere decisioni critiche per quanto riguarda il patrimonio artistico della nazione dilaniata di cui fa parte che ora è appunto in guerra. Le scelte di Anja spesso mettono in contrasto la sopravvivenza immediata con la conservazione a lungo termine del patrimonio. Ad esempio, vuoi usare una preziosa opera d'arte come combustibile per riscaldarti o scambiarla per cibo? O ancora, rischieresti la tua vita per salvare un dipinto piuttosto che un altro sopravvissuto? Dilemmi morali che esplorano il significato profondo dell'arte e della cultura in un contesto di caos e distruzione. Non si tratta di oggetti, di lussi, nemmeno se paragonati ad un panino quando non mangi da tre giorni! Sono testimonianze della civiltà umana e fonti di speranza e bellezza in un mondo che ne è privato. La conservazione di questi beni diventa un atto di resistenza contro l'annientamento dell'umanità.
Esempio 2: Amie McNee, autrice del libro "We Need Your Art", sostiene che l'arte è più necessaria che mai, specialmente in un mondo che affronta problemi senza precedenti. La creatività, proveniente dall'emisfero destro del cervello, è essenziale per risolvere problemi complessi e "senza precedenti" che non possono essere affrontati con la logica e le vecchie strategie. In questo senso l'imperativo primario per tutti, soprattutto quelli che pensano di non essere artisti, è proprio quello di capire che invece l'arte è parte della loro vita. Trovare la propria espressione creativa è un modo per tenere acceso il cervello, in modo che possa risolvere problemi di qualsiasi natura con un approccio non legato alla sola logica, ma all'empatia. Un processo se guardiamo molto simile all'andamento strutturale delle storie manga, basate sull'illogica risoluzione del TEN, la terza parte della struttura.
Esempio 3: Edoardo Bennato, nella sua famosissima canzone "Ma che sarà" dice proprio così: "Da appena nati ci hanno abituati a non pensare a darcene l'illusione sempre con la scusa della ragione. Ma basta che voli in alto, ma basta che ti alzi un poco e forse scopri che tutto quello che ti faceva paura era soltanto un gioco. E adesso hai l'occasione per poter volare, e allora non la sprecare, prova a volare." Ve l'ho già detto che Edoardo Bennato è il mio cantautore preferito sì?
Ed è questo l'imperativo che vi rivolgo oggi, e lo sentite dentro di voi che è un'imperativo primario, per non morire dentro: esprimetevi creativamente, iniziando perchè no dalla cosa più facile: scrivere. Tutti sappiamo scrivere, iniziamo da quello. Le schede di lettura sono fatte per farvi sentire bene, non delle semplici macchine da lavoro che svolgono il proprio compito ogni giorno e poi tornano a casa e si sfasciano di brevità. No. Artisti. Tutti quanti. Vi siete mai sentiti artisti? Compilate una scheda e lasciatevi andare, nessunop tranne voi le leggerà, scrivete tutto quello che vi passa per la testa, provate a volare. E forse scoprirete che tutte le cose che vi facevano paura erano soltanto un gioco, come dice edoardo.
4-Comprate tavole originali o stampe ad alta risoluzione
Ve lo dico chiaro e tondo signore e signori: in culo gli shikishi. Basta con questa merda. Niente più schizzetti di diarrea su un cartoncino nobilitato. Basta, cazzo.
é una richiesta che vi faccio in primo luogo come mangaka. Io NON sono contento di uno solo dei doodles che ho fatto in fiera sui miei volumi. Nessuno mi ha soddisfatto, nessuno esprime appieno quello che sono in grado di fare. Non augurerei a nessuno di avere un mio disegno su shikishi e di averlo appeso in camera. E credetemi, nessuno degli altri autori e mangaka nel mondo la pensa diversamente. Vi stiamo dando la merda e voi ve la state trangugiando con goduria estrema. No. Assumete un altro atteggiamento. Cominciate a comprare tavole originali.
Ohh, ma certo che in un caso avete lo shikishino di merda aggratis mentre nell'altro caso dovete PAGARE, ma certo. Ma in un caso avete un'opera di nessun valore, nell'altro avete il meglio che quel'autore può produrre, appeso in casa vostra. Fa tutta la differenza del mondo, scusatemi ma è fottutamente vero. volete avere un contentino di nessun valore che l'autore fa e regala di controvoglia, oppure un'opera unica che fa parte dei manga che avete letto?
Lo so che è difficile avere tavole originali di un mangaka famoso, ma in questo caso ci sono soluzioni economiche e ugualmente "alte" dal punto di vista artistico. Guardate qualche video di Michele Mari, vi lascio il link in descrizione. Michele è un maestro nel trovare disegni originali di autori che gli piacciono e comprarli direttamente dal Giappone. Si guarda tutte le aste online e a volte riesce ad accaparrrarsi dei disegni di tutto rispetto. Quello che è difficile fare comunque è comprare tavole originali, soprattutto di opere famose. I manoscritti originali )così si chiamano in Giappone) non vengono quasi mai messi in vendita dai mangaka. Tetsuo Hara non ha venduto nessun originale a Lucca comics and Games 2025, ricordiamolo, ma solo stampe ad alta qualità e ad altissimo prezzo. Masakazu Katsura ultimamente ha subito un furto inenarrabile, quando ha deciso di trasferire il proprio studio. Tutte le tavole di video girl AI gli sono state sottratte, scomparse durante il trasporto, in mano di chi lui dice di averne un'idea, ma ancora stanno indagando. Si parla di 15 tankobon, ricordiamolo, e di un valore di circa 4 milioni e mezzo di dollari. Eppure se le era tenute tutte, quelle tavole. Il mangaka in giappone non ha bisogno di vendere tavole originali per guadagnare, gli bastano i diritti di vendita. Soprattutto se vende 14 milioni di copie come Video Girl AI. E pur tuttavia, dal giappone arrivano delle stampe ad alta qualità che sono come gli originali, in cui si può vedere davvero tutto il processo di lavorazione. Ce ne erano anche di Hokuto no Ken, a Lucca, ovviamente in tiratura assurdamente limitata (ditemi che senso ha per delle stampe) e altrettanto ovviamente andate esaurite il primo giorno di fiera, ma va beh. Quelle stampe sono l'ideale per chi vuole spendere una cifra contenuta (15€) e avere un pezzo di storia nel vero senso della parola del manga che lo ha appassionato. Nonchè il meglio del meglio che quell'autore ha partorito nel corso della sua carriera. Il problema con gli originali è che invece costano un botto, ed è normale che sia così, per delle opere uniche, e che non tutti gli originali sono uguali: ovviamente ci sono scene iconiche, tavole in cui compare il protagonista, tavole chiave della narrazione. Queste tavole costano di più di quelle che per esempio non hanno disegnato il protagonista, o di quelle che sono solo di transizione. Il mercato americano è particolarmente esperto per quanto riguarda il prezzario delle tavole, se andate su EssentialSequential, vi lascio sempre il link in descrizione, potete accorgervi di quanto può valere un originale nel mercato americano e volete la mia previsione? I prezzi aumenteranno nei prossimi dieci anni, a causa dell'espansione e dell'uso sconsiderato di AI per fare arte. Ci sarà un ritorno all'artigianato puro, e le opere davvero uniche schizzeranno alle stelle nel mercato del collezionismo.
Al netto del prezzo oggettivamente molto alto delle tavole originali, che spesso i mangaka stessi considerano senza prezzo, le stampe ad alta risoluzione sono invece un vero e proprio tesoro dato via per tre soldi in croce. Un tesoro che testimonia la fatica e la vera capacità del mangaka, altrochè degli shikishi merdosi fatti in fiera. Quando sono andato in Giappone, a Kyoto sono entrato in un negozio che vendeva articoli di cancelleria, e su una parete del negozio erano esposte le tavole originali di Drifters, manga del sensei Kouta Hirano, ed erano disponibili in bellissimi slipcase in acetato tutte le stampe ad alta risoluzione delle tavole esposte. Uno splendido portfolio che mi sono accaparrato all'istante. Matita blu per indicare le ombre, correzioni a bianchetto misnon, retini di cui si vedono benissimo i contorni e la grana, stesure di nero in cui si può facilmente identificare la parte di china pura e la parte di riempimento a marker, con tutte le strie del movimento della punta. Questo è un viaggio nel metodo di relizzazione di una tavola manga, e al di là del fatto che siamo così esperti da capire esattmente come è stato questo viaggio, tutto è godibile anche da chi ne è completamente all'oscuro. Davanti a noi si stende il cammino della creazione, un anelito divino che non esiste da nessuna altra parte, nemmeno nel tankobon originale falsato leggermente con la stampa, e di sicuro non nello shikishi di cui fate bella mostra sulle mura della vostra casa.
Anche qui abbiamo una buona notizia e una un po' meno buona e come al solito iniziamo da quella meno buona per lasciare il dolcetto sul finale. La notizia meno buona è che se desiderate comprare queste stampe, preparatevi a ricerche molte volte infruttuose su internet, oppure preparatevi a dover spremere le vostre meningi per capire anche solo COME arrivare a capire se esistono stampe di questo genere del manga che vi interessa. Questo se volete comprare originali o stampe dal Giappone. La notizia buona è che le tavole originali sono disponibili anche molto più vicino, per esempio qui in Italia, di autori italiani che non lavorano interamente in digitale.
Per disegni originali intendo anche commissioni. Le commissioni sono decisamente diverse dagli sketch fatti in fiera. Il mangaka ci può dedicare il tempo necessario, alla sua scrivania, in un environment che è a lui consono e in cui possono uscire fuori cose molto belle. Persino in fiera una commission ha un altro valore rispetto ad uno sketch. Una richiesta particolare, pagata il giusto, fa sì che anche il mangaka ci metta tutto se stesso per confezionarla.
Ma mi ripeto per essere sicuri che capiamo bene, ma pensate che invece il mangaka sia contento se gli fate fare uno sketch gratuito su uno shikishi mentre gli comprate a 6.90€ un manga? No. E quello shikishi farà vedere, se deve far vedere qualcosa, la bravura di quel mangaka a celare la sua stizza verso di voi, gente a cui non interessa minimamente la qualità ma soltanto un pezzetto gratuito di autore. Lo state facendo a pezzi, quell'autore, e ne state portando a casa uno, di quei pezzi. A occhio e croce state portando a casa un cinquanta centimetri di intestino tenue. Con il contenuto che più gli si addice.
Se il mangaka non è bravo a celare la sua stizza, ecco che potete percepire con quale irritazione quello shikishi è stato confezionato. Quando ne vedo uno, mi salta subito all'occhio, l'odio per quel disegno che il vostro mangaka preferito ci ha infuso dentro.
5-Visitate un'artist alley
Il quinto consiglio è parecchio concreto, come potete vedere. Dovete prendere le vostre gambine e partire alla volta di una artist alley come si deve. Sfonrtunatamente qui in italia non è che ce ne siano tantissime. O meglio ce ne sono parecchie, tutte gestite allo stesso modo in quelle che abbiamo definito nella supposta sulle fiere "nerd show". E li abbiamo definiti come posti in cui il manga o il fumetto in sè vengono considerati "just another show", cioè soltanto uno dei pezzettini dell'intrattenimento moderno insieme a valentina nappi e rocco siffredi. Non sono fiere del fumetto, ma presentano almeno una artist alley, un misto fra vendita di gadgets e autori hce invece vendono la propria arte, realizzando commission sul momento. Io stesso ho fatto molte di queste fiere negli anni 2022-2024, ma l'artist alley che svetta su tutte le altre per dimensioni e potenza dei nomi degli artisti in essa contenuti è quella di Bologna. Bologna Nerd Show, che di solito apre i battenti a fine gennaio, è ancora la fiera che mantiene l'artist alley a cui vale la pena di andare qui in Italia.
Se invece volete andare a visitarne una all'estero, così anche da rendervi conto di cosa succede nei paesi europei per quanto riguarda gli autori manga, ce ne sono parecchie che vale la pena di visitare. Proprio in questi giorni è finita la fiera spagnola Manga Barcelona che aveva un'artist alley di 78 autori, e abbiamo in esclusiva un video di Michele Mari, appunto, che c'è stato e ha portato a casa un'esperienza delle più interessanti. Sentiamolo.
Al di là delle artist alley, che sono un momento unico e irripetibile di contatto diretto con gli autori, non mitigato o falsato dall'esperienza online, il concetto di questo consiglio è: avvicinatevi agli autori. Vedete, quando fate le file per farvi fare dei disegnini di merda sugli shikishi NON vi state avvicinando all'autore. Vi state avvicinando al concetto di stalker, semmai, o di sanguisughe. Dovete essere in grado di beccarlo quando ha la possibilità di fare quattro chiacchiere senza un codazzo di gente che vuole la sua variant a tutti i costi. Dovete essere in grado di chiedergli cose che gli facciano capire che a voi importa di quello che fanno e di quello che sono, non di avere una loro roba a caso, facendo una fila a caso, senza avere nemmeno la più pallida idea di cosa quell'autore abbia fatto nella vita: un pezzetto di intestino da appendere a casa per la propria parete di interiora di autore. Il rapporto diretto con l'autore sarà il futuro, nel mercato nuovo del manga, e gli autori da milioni di copie sempre di meno. Ma va bene così, perchè i milioni non sono necessari, non portano valore alla comunità del fumetto e non portano pèaradossalmente nemmeno ad espanderla. E non portano nemmeno a rendere possibile un rapporto più umano con gli autori, che ora come ora sono considerati mucche da spremere fino all'ultima goccia del loro sugoso latte, e per cui fare due notti all'addiaccio non è considerata pazzia ma soltanto un mezzo per arrivare ad un fine. E quel fine NON è amare l'arte e chi l'arte la fa.
Conclusione
Ed eccoci arrivati alla conclusione. Questi consigli, uniti ai primi cinque che vi ho dato ormai qualche mese fa, formano una tavola dei comandamenti di abitudini virtuose, che se connesse l'una con l'altra possono davvero cambiare il mercato per il meglio. Ma più di tutto possono portare ad un nostro cambiamento interiore, un nuovo modo di leggere manga e di arricchire il nostro parco di intrattenimento, con cose nuove, inaspettate, che ci dicono qualcosa in più di quello che siamo e che alla fin fine ci divertono di più, che è quello che ci interessa.
Ci rendono lettori consapevoli, se non addirittura illuminati, di sicuro ci rendono parte di una rivoluzione che stenta a prendere piede, ma che è il vero futuro del mercato del manga. La sostenibilità è ancora lontana, e sebbene i numeri gonfiati di giganti senza testa come Lucca Comics&Games possano far sembrare altrimenti, se andiamo avanti in questo modo stiamo condannando il futuro nemmeno troppo remoto del manga, stiamo condannando le prossime generazioni a quintalate di prodotti netflix tutti uguali, e perchè no, anche manga tutti uguali.
Proviamo a cambiare, proviamo a dare un senso al nostro acquistare, rendendolo non più compulsivo, triste e inconsapevole, ma parte di un pensiero coerente, che trova il suo realizzarsi in un atteggiamento da compratore virtuoso ed è senza dubbio dispensatore di una felicità più duratura.