Ti sei mai chiesto se sei un vero appassionato di manga? Lo so, chiedersi cose non va molto di moda in questo periodo storico, quindi te lo chiedo io: tu sei un appassionato di manga? Sì? E però lo sai che da che mondo e mondo non ti crederò mai se non sai motivarmi la tua passione, se non sai descrivermi perchè tu sei così appassionato! E qui lo so di beccare sul vivo molti di voi che sì, sono convinte nel loro cuore di essere appassionate di manga, diamine, sono forse convinte di amarlo con tutto il cuore, ma davanti alla richiesta di motivarne il perchè farebbero la figura dei pesci palla quando si sgonfiano. Perchè la verità è che non lo sai, perchè ti piace il manga.

A distanza da un anno buono dall'uscita della prima supposta, eccomi qui a spiegarvi quali sono le motivazioni buone e quelle cattive per essere appassionati di manga, e se per caso vi rendete conto di avere le motivazioni cattive come molla che vi spinge a comprare e comprare tankobon uno dietro l'altro, ecco che quest'oggi avete la possibilità di comprenderle. E una volta comprese, siete liberi di cambiarle. Per il vostro bene e per quello del manga a cui dite di essere così appassionati.

Oggi andiamo a vedere quali sono i motivi nascosti della passione per i manga che ci infiamma tutti, ma lo scopriremo dopo aver rilassato le chiappe (se no la supposta fa fatica) ed ascoltato la nostra sigla.

Idee che "risuonano"

Ciao a tutti, io sono Daniele e queste sono le supposte manga. Mi ripresento una volta all'anno e dovrei farlo più spesso. Sono qui in qualità di persona che ha passato gli ultimi vent'anni della sua vita a contatto con il fumetto e gli ultimi dieci come professionista del manga. Questo non mi fa diventare un "guru", ma qualcuno che una certa esperienza nel campo ce l'ha, da una parte e dall'altra della barricata, e quindi per natura ha più informazioni di un qualsiasi lettore medio. Pur non piacendomi i guru, per sbaglio ho classificato alcuni dei podcaster che seguo in questo modo, nominandoli più volte nelle mie supposte, ma ultimamente ho sentito il parere illuminante di uno di loro sulla faccenda. Guru è una parola che ricorda il culto e l'accettazione senza alcuna messa in discussione di quello che il capo di tale culto sostiene. Invece le persone di cui faccio nomi qui nelle supposte preferiscono essere classificate come persone che riescono a far risuonare le loro idee presso un pubblico più o meno vasto. Insomma è tutta questione di trovare dei punti in comune, e credetemi, in questo mondo dell'internet delle cose, in cui tutti siamo soli di fronte alla vastità dell'etere, trovare qualcuno le cui idee risuonino dentro di noi, come in una campana, ci aiuta a restare meno soli e smarriti nel mare di informazioni e di scelte che ogni giorno il web ci pone davanti. Da un anno a questa parte, vi ho somministrato supposte, alcune più viste, altre meno, e dunque spero che le mie parole abbiano risuonato dentro molti di voi almeno una volta.

Tutte le supposte sono state scritte con la stessa devozione. Una devozione che ho imparato a nutrire per il manga lungo gli anni, dovuta a lunghe sessioni di lettura, di disegno con i miei insegnanti, di masterclass con mangaka giapponesi, di discussioni con la community manga degli autori, che è ancora abbastanza piccola in Italia, e che quindi si può raggiungere in fretta. Una delle supposte più famigerate è quella in cui vi spiego il perchè ci piacciono determinati manga piuttosto che altri: perchè rispondono ad alcuni dei bisogni primari psicologici dell'uomo.

La mia visione a riguardo è piuttosto drastica, sono convinto che dentro di noi ci sia una sorta di memoria emotiva del mondo, qualcosa a cui la nostra mente, la nostra psiche e la nostra anima e cuore rispondono in maniera immediata, e per tutti è uguale. I manga più famosi fanno vibrare questa junghiana memoria, e piacciono al genere umano spesso senza grosse distinzioni. Sto parlando di manga come One Piece, o Attack on Titan. Ce ne sono altri, ma questi più di tutti hanno fatto risuonare la mente collettiva, per un motivo o per un altro, fino ad arrivare ad essere conosciuti dalla maggior parte degli esseri umani che leggono manga, anche apparttenenti a generazioni molto diverse.

Le idee di Eichiro Oda e di Hajime Isayama hanno risuonato all'interno della nostra anima, facendola vibrare di nuova vita, quando niente altro aveva mai avuto lo stesso effetto su di noi. Questi due autori (come molti altri, in verità) hanno trovato in maniera del tutto casuale la chiave di volta del momento storico in cui hanno vissuto e prodotto i loro manga, rendendo i loro personaggi qualcuno in cui la maggior parte della gente ha potuto identificarsi. E, quando abbiamo vissuto quell'esperienza speciale che ci ha fatto capire che il manga sarebbe rimasto con noi per sempre, i nostri bisogni emotivi hanno ricevuto un grosso abbraccio, e sono stati in parte o del tutto soddisfatti.

Ve l'ho detto, sono drastico a riguardo, i manga ci piacciono perchè dentro abbiamo un buco, dalla nascita, e tentiamo disperatamente di colmarlo. Per alcuni la causa di questo buco è un afflato divino, cioè ci porta a chiederci se c'è qualcosa di più di noi, Dio per esempio, per altri è semplicemente ciò che ha spinto l'umanità ad evolversi nel corso dei millenni, ma se ci pensate un attimo anche voi lo sentirete, o lo avete sentito una volta nella vita o lo state sentendo ora, quel buco dentro. Non spaventatevi! Vuol solo dire che siamo esseri umani e che aspiriamo a qualcosa di grande, di più di quello che siamo. E il manga ha saputo colmare molto bene quel desiderio, quel bisogno, quel vuoto della nostra vita. Tutto ciò è un bene, il manga ci salva la vita, ve l'ho detto nella supposta correlata che vi metto in sovrimpressione Manga e mito come crescita🟢 , e meno male che esiste! Ma il manga in sè è anche il frutto di un approccio molto più cinico e industriale, materialistico, che bada solo al consumare e al guadagno, e in cui possedere secondo loro ci rende felici.. Ma ci vuole proprio poco ad accorgerci che non lo fa, ci rende solo soddisfatti per un certo numero di ore, forse giorni se siamo fortunati.

La verità è che ci sono delle trappole che ci fanno credere che tutto quello che facciamo quando ci interfacciamo al manga sia giusto e sacrosanto, quando invece stiamo consumando noi stessi e i manga che abbiamo intorno, seguendo consigli e suggerimenti non nostri, senza crescere nè essere persone migliori di quando avevamo iniziato. Il vuoto dentro rimane, e ci divora. Inizierò proprio da qui, dalle trappole del manga, quelle ragioni per cui pensiamo di essere degli appassionati di manga, ma la dura verità è che non è così.

Trappola uno: la mia collezione manga

Il collezionismo è una trappola. La sentite un giorno sì e uno no, se avete un qualcosa che identificate come collezione manga. Forse vi fa sentire felici quando la guardate, per un lungo istante. Poi si spegne tutto, e il vuoto dentro torna a gridare e a volere un altro sacrificio: una nuova variant, un edizione deluxe, uno shikishi che non è in realtà uno shikishi, una stampa glicee che costa 4000€. Credetemi, so quello che state passando: sono stato collezionista anche io, di varie cose, videocassette, robottoni ed action figure, e ovviamente manga. Conosco la FOMO, la fear of missing out, e la felicità quando quel manga, quel soul of chogokin (figure di robottoni molto costose), quella videocassetta di evangelion che aspettavo per mesi è finalmente nelle mie mani. La conosco. E tuttavia l'ho sconfitta. Si può fare, raga, e so che molti di voi si stanno accorgendo che il possesso di questa o di quella variant non dà più alcuna soddisfazione, non ha alcun significato duraturo nella vostra vita. è successo lo stesso anche a me. Ma me ne sono liberato.

Ci sono molti modi di liberarsi dal possesso, uno dei quali per esempio è molto semplice: iniziare a sfogliare e leggere quello che si compra. Non più edizioni così preziose da non poter nemmeno essere sfogliate, o tolte dalla plastichina, bensì delle storie da leggere e da trasformare in lezioni di vita. Un altro modo è "rovinare" di proposito una variant molto costosa. Sì, sto parlando sul serio e ve lo dirò con un esempio basato sulla mia carriera di mangaka. A volte, disegnando manga, vengono fuori delle tavole di merda. A chiunque, eh! I miei colleghi disegnatori potranno confermare. Purtroppo è la verità, gente, a volte non si sa perchè sembra che la mia mano sia tornata a quando avevo 5 anni e disegnavo sui fabriano 4, e la maestra mi diceva beeeellloooo ma sapevo che lo faceva soltanto per compiacermi. Quella merda che mi ritrovavo davanti era frutto delle mie mani, era il segno del mio fallimento, e mi ricapita ancora, di non essere soddisfatto di alcuni disegni. Non ho fatto abbastanza riscaldamento della mano, sono troppo distratto, boh! Fatto sta che ho scoperto con il tempo di avere una sola possibilità, in quel caso. Eliminare fisicamente la tavola che ho fatto. Mi ci è voluta magari una giornata intera per farla, perchè ci ho sbattuto la testa, ho fatto rifatto e cancellato e inchiostrato di nuovo, quindi stiamo magari parlando di un giorno intero di lavoro. E poi, se proprio vogliamo vedere, alla fine quella mano lì mi è venuta proprio bene… No! Ecco la trappola che continua a chiudersi su di me! L'unica soluzione in questi casi è una soluzione drastica. Quindi faccio così: distruggo la tavola, se è una tavola disegnata a mano è bellissimo, la prendo e la strappo in mille pezzi, così che sia impossibile rimetterla insieme. Anche bruciarla e vederla consumarsi funziona benissimo. Se è in digitale, cancello tutto il file e gli eventuali backup, insomma, di quella tavola non deve rimanere niente. Niente. La sensazione che io provo dopo è una sensazione di euforia, di estrema liberazione.

Non è pazzia, bensì un trucco chiaro della mente. La mente è all'inizio bloccata dal significato nascosto di quella cosa che hai fatto, che hai ottenuto, e tende a riempirla di un valore che sai benissimo che non ha. Quella cosa non ha alcun valore, quella variant non ha alcun valore, e lo sai, nel retro della tua testa. E tuttavia, l'attaccamento emozionale che hai sviluppato per quella cosa ti impedisce di vederci chiaro. Ti inganna. Ti impedisce di vedere che non rappresenta in realtà nulla, che una volta appoggiata allo scaffale quella variant è come morta, e che tu sei morto dentro ancora una volta. L'unico modo per fermare il loop mentale, l'inganno del cervello, è eliminarla dalla tua esistenza. La drasticità di questa cosa ti renderà libero, come mi rende libero strappare quella tavola e rifarla da capo. Spoiler: la seconda volta viene molto meglio.

Volete eliminare l'inutilità del collezionismo dalla vostra vita? Fate qualcosa di drastico. Basta regalare una variant o un'edizione che considerate preziosa, la vostra preferita. Oppure ancora meglio: prestarla a qualcuno e poi ancora a qualcun altro. E sarete liberi.

Trappola due: Il completismo manga

Quante volte vi è capitato di iniziare quel manga che sembrava così promettente (kagurabachi coff coff) e di avere iniziato a non divertirvi più arrivati ad un certo punto della lettura? Magari addirittura dei primi tankobon? Fino ad un certo punto questo calo della passione è normale, e gli editor manga in giappone lo sanno molto bene. Per gestire una storia lunga un autore ha bisogno di alcune milstones. Una di esse è il volume 3 della serie. Il primo tankobon, non c'è nemmeno bisogno di dirlo, è stato studiato nei minimi particolari per essere una bomba atomica. Deve conquistare, deve far sì che il nuovo titolo faccia parlare di sè, ma allo stesso tempo sia un grande classico con cui tutti possono empatizzare, insomma deve avere una qualità impeccabile sotto tutti i punti di vista, soprattutto narrativi. Quindi è quasi naturale che il primo volume sia più figo del secondo. Non succede sempre, ma è quasi naturale, dopo un inizio col botto, sentire un attimo il gasamento scendere nel proseguire la lettura. Gli editor e gli autori questo lo sanno e progettano nel tankobon numero 3 una ripresa a bomba con qualcosa di veramente di impatto, solitamente una situazione ad altissimo contenuto emotivo, qualcosa che colpisca duro e a fondo, per far si che proprio mentre il lettore sembrava un attimino incerto sulla qualità dell'intrattenimento che stava provando, bum! La sua attenzione è riportata immediatamente ai massimi livelli. Di solito il tankobon 3 è il confine, quella linea separata la quale un lettore manga si sarà ormai convinto di andare avanti nella serie fino in fondo, qualsiasi cosa succeda. Questo è anche un motivo per cui le serie continuano ad accorciarsi, non ci sono più delle serie enormi da 50 tankobon e, a meno che non si parli di milioni di copie vendute, le serie si concludono abbastanza in fretta. Ed ecco il trappolone: il lettore a questo punto dice TANTO VALE ANDARE AVANTI A COMPRARLA, TANTO MANCANO SOLO X VOLUMI. Il completismo è figlio del consumismo, perchè se ci pensate bene non c'è un motivo al mondo per cui dovreste andare avanti a leggere qualcosa che non vi prende, non vi piace, che non soddisfa i vostri bisogni psicologici a fondo, oppure che non è all'altezza della definizione di buon manga.

Soluzioni qui ce n'è parecchie e ve le elenco: la prima soluzione è leggere in digitale prima di effettuare acquisti. Sì, valgono anche le scan. L'investimento emotivo è molto inferiore, e lo sapete anche voi! Se leggo in digitale, da un momento all'altro posso archiviare quel file, non necessita di qualcosa di così drastico come per esempio regalare o prestare una variant! Un clic e già non ce l'ho più nella mia lista. Dimenticato. E per di più è anche costato di meno! Quindi leggere e comprare file in digitale può essere la prima soluzione per evitare che poi subentri il completismo che ti fa dire, di malavoglia: massì finiamola sta serie! Anche quando è ormai ovvio che ti faccia cagare. La seconda soluzione è verificare il perchè quel particolare manga non vi piace: potete farlo compilando la scheda oggettiva di valutazione di un manga e la scheda della lettura consapevole, che avete sempre aggratis a disposizione nella descrizione di tutte le supposte. Compilare le scheda vi aiuta a capire se il manga non vi sta piacendo più perchè è fatto male oppure perchè i vostri gusti e dunque i vostri bisogni psicologici sono diversi.. Se viene fuori che il manga è fatto bene, quindi qualitativamente non ha nulla di particolarmente sbagliato, allora avete davanti a voi due scelte. Una è quella di mollarlo perchè avete scoperto che i vostri bisogni psicologici nel momento specifico della vostra vita sono diversi. Ma l'altra comprende un passo ulteriore nella vostra vita di lettori evoluti. E ci conduce alla terza trappola da evitare.

Trappola tre: l'approccio ACDC

Nel nostro mondo fatto di iperproduzione, la mancanza di attenzione e di focus è un fottuto gigantesco problema. Lo scrolling compulsivo, il consumo senza senso e senza fine, la delivereality, cioè quel meccanismo per cui non dobbiamo nemmeno più chiederci che cosa ci piace, perchè i media e i social ce lo mettono davanti ancor prima che noi possiamo pensare che possa interessarci… tutto questo fa sì che noi usufruiamo dei manga, così come delle serie tv, dei film e dei libri con l'approccio ACDC: alla cazzo di cane. Beviamo, succhiamo, ci nutriamo di intrattenimento ma senza convinzione, magari distratti da altro, musica, cellulare, TV, e non ci domandiamo nemmeno più perchè la sensazione generale è che sia così pessimo, quell'intrattenimento. Ci sembra una roba naturale che "vabbè quel film era una merda, ma succede." Anzi ci sembra naturale che ormai il 90% dei film o dei manga abbia quella qualità, senza nemmeno domandarci se ci sia qualcosa di qualità superiore. A questo mirano tutti i sistemi di intrattenimento, perchè raga è faticosissimo fare cose belle! PIù facile da che mondo e mondo è l'approccio ACDC, che non necessita di fare altro che di mettere insieme delle cose già fatte, le mischi un po' e voilà! Il gioco è fatto, un prodotto senza arte ne parte, nè carne nè pesce, è stato creato, uno dei milioni che vengono creati giornalmente e che fa parte di un unica realtà che è l'OFFERTA. L'offerta deve essere sempre più grande, sempre più consistente, non devi vedere la fine di tutte quelle locandine di prodotti, di film che ti scorri su e giù su netflix, solo così penserai che in effetti l'abbonamento di netflix VALE qualcosa. Anche se passi 40 minuti a scrollare senza saper decidere che cosa guardarti.

Ma raga, questo è l'approccio accazzo: la quantità che vince sulla qualità. La superficialità e il pensiero senza critica, quello che dice: massì che va bene lo stesso.

A questo si aggiunge anche il pensiero acritico di chi PENSA di sapere, ma in realtà è ignorante come tutte le altre capre. Andate a vedervi la supposta sulle tipologie di lettori, perchè è significativa. Sia che siate lettori fuoco, terra, aria, acqua siete vittime di una passione che non è in grado di vedere. Una passione cieca, che pecca di mancanza di consapevolezza. Di conoscenza. Come si può amare qualcosa che non si conosce?

Attenzione a questa trappola! è in assoluto la più diffusa, fra gli appassionati hardcore, perchè non vogliono ammettere che non hanno la più pallida idea del perchè siano così appassionati e quindi tirano fuori motivazioni completamente a caso, che testimoniano solo la loro ignoranza. I commenti di alcune piattaforme sono pieni di queste motivazioni completamente casuali e senza alcun fondamento. Il simbolo dell'ACDC. Quei lettori adorano esprimere la propria opinione su un manga non sapendo tuttavia spiccicare più di un parere superficiale. Ma non si è veri appassionati di manga solo perchè si sparano ingiustificati giudizi su questo o quel manga! Anzi, spesso si sparano giudizi soltanto per confermare il proprio ego di fronte agli altri utenti, per dire "io ne so più di te", a volte utilizzando il sarcasmo e la presa in giro come scudo su cui tutto può rimbalzare, soprattutto una discussione fatta in maniera civile. Con questi giudizi e commenti si conferma in maniera egoistica e unilaterale il proprio ego, ma non si conferma certo la propria passione per il manga!

Per sfuggire a questa trappolona la soluzione è: capire checcazzo stiamo facendo o dicendo o leggendo ad un livello più profondo dell'ACDC. Se seguite o seguirete le mie supposte, in un anno ho detto parecchie cose sul mercato e sui vari player che agiscono dietro quel manga che avete fra le mani e che vi sta annoiando a morte o gasando all'infinito. Le ragioni della casa editrice 🟢 Capire quali sono le regole fondamentali del gioco del manga, su tutti i livelli, vi aiuta a capire quali sono state le scelte che hanno portato a partorire un manga piuttosto che un altro, le scelte editoriali, la scelta della carta, la scelta di quando far uscire un volume piuttosto che un altro, la scelta da parte di una casa editrice di pubblicare un volume anche se in realtà non ha la minima intenzione di pubblicizzarlo e lo farà morire come se non fosse mai esistito. Non fermatevi a quello che sostiene il vostr influencer preferito! Capite da dove arrivano tutte queste decisioni, comprendetele. Perchè tutte queste scelte hanno delle ragioni, nel gioco malato del manga, e solo capirle ci impedirà di devastarlo, questo mercato, senza possibilità di ripresa. Dunque la soluzione è guardarsi le supposte in cui parlo di mercato del manga, presente e futuro soprattutto. Ma anche guardarsi le supposte in cui parlo di autori e di tecnica manga, ce ne sono molte, in cui vi faccio capire le scelte di un mangaka o dell'altro, narrative soprattutto, che sono il vero cuore del manga, ve ne lascio qui una in descrizione. Ricorrenza del meccanismo narrativo 🟢 In pratica si tratta di fare uno sforzo conoscitivo che va al di là del ricordarsi a memoria cosa succede nel capitolo 57 o nel tankobon 33 (cosa che pure un macaco dal culo nudo dell'hokkaido potrebbe fare). Questa roba non è nerd, è l'inutilità totale. Non pensate mai di saperne di più di qualcun altro soltanto perchè avete letto o visto una quantità superiore di opere di intrattenimento e vi ricordate a memoria le battute. La vera conoscenza deve andare oltre la superficie, la vera conoscenza fa uno sforzo. Anche qui avete una scheda rivelatrice nella descrizione della supposta, se ci cliccate sopra: la scheda del lettore evoluto, per capire a quale fase dell'evoluzione state esattamente. Uno dei miei podcaster preferiti dice che la memoria non è simbolo di conoscenza, soprattutto in un mondo di AI in cui la loro memoria sarà sempre molto più forte della nostra, ma nella comprensione. Solo chi comprende è in grado di conoscere.

Ok, queste erano le tre trappole giganti in cui la vostra passione per i manga non viene espressa, ma invece viene lentamente soppressa. Vi troverete un giorno ad averne piene le palle dei manga e entrerete in burnout manga duro, per cui il solo avvicinarvi ad uno di essi vi farà venire il voltastomaco. L'ho visto accadere e non una sola volta. Vi troverete sperduti nella valle dell'intrattenimento e non saprete più che pesci pigliare, perchè non avete mai saputo per davvero quello che stavate facendo. I lettori INCONSAPEVOLI muoiono, e fanno morire il manga insieme a loro.

Dall'altra parte rispetto alle trappole che ci tengono fermi bloccati in meccanismi e comportamenti che anche noi stessi arriviamo a disprezzare, ci sono i trampolini. I trampolini sono invece modalità di lancio, spinte che ci mandano in orbita, che ci elevano di poco o di molto a seconda della nostra disponibilità alla crescita nel nostro percorso di lettori evoluti. Quindi dopo esservi assicurati di essere liberi dalle trappole che vi tengono ancorati al terreno e alla superficialità del manga, siete pronti per saltare su uno o tutti questi trampolini.. Ed ecco che passo ad elencarveli.

Trampolino uno: entrare in modalità scoperta

Se non siete legati ad una variant piuttosto che all'altra, ora è il tempo di non legarvi nemmeno a voi stessi. Ormai sapete quali sono i vostri bisogni psicologici e i manga che prendete non servono ad altro che a colmarli. Cosa buona e giusta, sacrosanta, direi. Ma ancora non siamo liberi, non possiamo dire di esserlo. Mi ricorderò per sempre la prima esperienza di un mio collega quando si è trovato a leggere prendendolo dalla mia libreria un manga shonen romantico a puntate. Vedevo che non riusciva a staccarsi dalla lettura e ho visto il suo sgomento dopo che l'aveva completato, lui che era sempre stato un fan delle graphic novel e degli horror. Ho visto la confusione nel suo sguardo, si chiedeva perchè fosse stato così risucchiato nella lettura da non poterla fermare e da volerne ancora di più, nonostante lui sapesse benissimo o pensasse di sapere benissimo quali erano i suoi gusti, cioè l'horror appunto. Ma volete sapere la verità? tutti noi abbiamo gli stessi bisogni psicologici, in diversa misura, ma ce li abbiamo tutti. Perchè siamo esseri umani. I bisogni dipendono dalla nostra situazione, ma nel profondo tutti noi esseri umani cerchiamo la stessa identica cosa: un senso a quello che ci manca, quel buco dentro. I bisogni sono l'espressione di questo buco. Bisogno significa proprio questo: qualcosa che non abbiamo e di cui quindi sentiamo la necessità, il bisogno appunto. Quel mio collega alle prese con un manga adolescenziale che parlava d'amore, pensava di avere solo bisogno di eccitazione (quella che dà l'horror) e invece ha scoperto rimanendo un po' sconcertato che aveva anche il bisogno di sicurezza (quella di essere amato). E la lezione che questa storiella ci porta è molto semplice: attraverso il manga e la lettura non programmata, possiamo scoprire parti di noi stessi che non conoscevamo prima. La lettura è la chiave, non il collezionismo e il possesso. Io penso che non mi piaccia un determinato genere perchè penso di non avere bisogno di quella cosa, ma in realtà non è così. tutti abbiamo bisogno di tutto, e quindi abbiamo la necessità di metterci in modalità SCOPERTA. Non più paurosi di leggere qualsiasi cosa che non sia One Piece, ma il piacere di scoprire cose che ci possono anche fare del male, ma che ci sveleranno la nostra anima come mai è successo prima. Come fare per entrare in modalità scoperta? Comprate un manga che non leggereste mai. O meglio, provate a leggerlo, anche qui in qualsiasi modo voi vogliate, meglio in digitale, perchè se non vi piace potete poi abbandonarlo più facilmente.

Trampolino due: il non giudizio

Il giudizio è facile, come abbiamo visto, ma non ci permette di elevarci dalla nostra attuale posizione di macaco dal culo nudo dell'hokkaido. Quello che diciamo quello che commentiamo e sosteniamo con tutti noi stessi è privo di fondamento e di verità, e dunque privo di alcun valore. Piuttosto che il giudizio parziale su un opera piuttosto che sull'altra, il non-giudizio (cioè l'astensione dall'emettere sentenze inguistificate) ci eleva ad un grado superiore. Una volta in modalità scoperta ci troveremo a leggere cose molto diverse l'una dall'altra, ma senza avere una mente aperta al diverso e al non-giudizio, rischiamo di rinchiuderci un'altra volta nelle nostre convinzioni, nelle nostre false regole mentali, rischiamo di abbandonarci non al confronto ma al flame gratuito, regredendo a macachi.

La partigianeria, quella che ci fa dire che "il mio è meglio del tuo" è un altro modo per legarci al gretto, allo stupido, al chiuso mentalmente. Va estirpato. Solo in questo modo potremo raggiungere la meraviglia e lo stupore di aver davvero fatto esperienza di qualcosa di nuovo. Credetemi, quando leggete qualcosa che non dovrebbe piacervi ma invece lo fa, sperimentate un grado di libertà assoluto, la sensazione di aver disintegrato delle catene che non facevano altro che rendervi schiavi, servi dell'acquisto e del possesso, oppure di idee che non erano vostre, punti di vista che appartenevano a chissà chi ma non a voi. è giusto avere dei valori di base a cui attingere per avere un compasso morale, sbagliato è invece utilizzare quel compasso morale per giudicare tutto quello che ci sta attorno, nella definizione del "mio è meglio del tuo": questo è meglio di quello perchè i miei valori dicono che è così. Andiamo! Stiamo parlando di intrattenimento e non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che, pur elevandoci ad un livello superiore, il manga è fatto per divertirci. Divertirci quella volta quando abbiamo bisogno di eccitazione, come divertirci quell'altra volta quando abbiamo bisogno di sicurezza o di evasione. Sono tutti bisogni, raga, tutti modi per riempire il vuoto e prima ce ne accorgiamo e meglio è! Persino il leggere solo graphic novel impegnate è un modo per risolvere un nostro bisogno, quello di sentirci unici e speciali! No, io non leggo quella merda mainstream, io leggo solo roba impegnata! Sono speciale, perchè non bado solo a me ma anche al mondo! Nope invece, non stai facendo altro che comunque dare soldi ad un sistema industriale dell'intrattenimento, fattene una ragione. Non c'è un modo migliore per risolvere i nostri bisogni, basato su non precisati valori che pensiamo salveranno l'umanità. Poichè il soddisfacimento di tutti i bisogni, senza esclusione di nessuno, ci aiutano ad essere persone migliori. Tutto qui.

Quindi: asteniamoci dal giudizio e dal flame, asteniamoci dal giudicare le persone attraverso quelle cose che ci vuole così poco a lanciare nell'etere che sono i commenti sarcastici. Leggiamo e capiamo. Nessuno ha bisogno di giudizio, tutti hanno bisogno di comprensione. La tolleranza non ha lati intolleranti. Nel momento in cui li ha, non è più tolleranza. Nel momento in cui li ha si sviluppa l'odio.

Trampolino tre: la sacralità condivisa

Da soli non siamo in grado di cambiare. Da soli non siamo in grado nemmeno di considerare l'idea di poterlo o doverlo fare. Anche se sentiamo che qualcosa non va, non siamo in grado di prendere alcuna decisione consapevole, se siamo da soli. Tutto questo è super naturale, perchè l'essere umano è sociale, non è nato per avere un'esperienza solitaria, e leggere lo è, alla fin fine. Diventa necessario condividere momenti di sacralità, intesi come momenti in cui il nostro vuoto interiore viene colmato da qualcosa di più alto di noi stessi, qualsiasi cosa sia. Sembra che sto dicendo cose difficili? Ragioniamo: le fiere del fumetto sono un momento di sacralità condivisa, momenti in cui ci troviamo tutti insieme per far sì che quello che sembra un hobby da consumare in solitudine sia invece condiviso, in un momento di "effervescenza collettiva" in cui si mettono in pratica costumi tipici della sacralità: ci si mette in fila per consumare il "pane" distribuito dagli autori, ci si veste e ci si pittura il volto come facevano negli rituali delle religioni antiche, si spendono un sacco di soldi, tutti insieme, per finanziare la nostra chiesa. Le fiere sono importanti, proprio perchè momento di condivisione di usi e costumi. Ma non sono gli unici momenti e per come sono strutturate ora non sono nemmeno molto utili. Si stanno concentrando ancora una volta sullo spremere i consumatori, sull'introito, sono macchine da guadagno, per lo più e soprattutto per chi organizza la fiera, ma nel caso di fiere enormi come lucca comics sono un enorme paiolo pieno di monete d'oro anche per gli editori e per tutti gli standisti. La sacralità è compromessa, sporcata, deviata dal consumismo e dal capitalismo, e urge trovare altri spazi e altri modi per condividerla.

La comunità, la community di cui si parla un sacco al giorno d'oggi, permette di capire e di mettere in pratica i primi due trampolini (la modalità scoperta e il non-giudizio) in uno scenario condiviso, quindi è un facilitatore. Se è una buona community, e non una basata sulla delivereality di contenuti di sicuro impatto ma di bassissimo valore, stabilisce rituali che favoriscono la riflessione, la focalizzazione, la contemplazione di un manga piuttosto che di un altro, per ragioni che sono la somma di tutte le ragioni della community. In soldoni, se suggerisco ad un altro un manga ne posso parlare con cognizione di causa, non in maniera partigiana, scoprendo valori diversi dai miei ma non per questo meno validi, scoprendo titoli e parti di me che non sarei stato in grado di scoprire da solo. Vivendo l'avventura manga come un protagonista, non come un NPC del manga che ha dei ruoli predefiniti da altri e non è alla fin fine libero di prendere le sue decisioni.

Come raggiungere la sacralità condivisa? Trovatevi di persona o online in un ambiente protetto e non esposto al social. La content creation su tutti i social è diventata la ripetizione all'infinito di un unico mantra, un unico messaggio, all'interno di una camera di contenimento, detta echo chamber, in cui la nostra mente e le nostre orecchie e gli occhi vedono e sentono la stessa cosa migliaia di volte prima di passare ad un altra echo chamber. Bisogna abbandonare i social per raggiungere meglio le nostre community. Ma per farlo senza scomparire ci vuole una base di fan e un metodo di finanziamento.

Conclusione

Il modo in cui io nel mio piccolo sono arrivato a teorizzare questa community è partire da un format, questo su youtube, chiamato "format lungo" che guarda caso ultimamente sta prendendo piede. Il capitalismo delle piattaforme enormi è strano, ha un obiettivo, che essenzialmente è mantenere il proprio pubblico il più possibile sulla piattaforma in questione, e non gli importa in che modo. E guarda caso questo obiettivo è uguale al mio ma per ragioni opposte: anche io voglio tenervi qui fino alla fine della mia supposta, di questa come di tutte le altre, ma lo scopo è darvi delle informazioni profonde che vadano oltre la superficie, che vadano oltre il meme facile e la recensione o la reaction, raga ma non ne avete pieni i coglioni di reacion che non fanno altro che utilizzare il content di altri per darne una lettura di istinto e superficie? Beh, io sì, e al grido di abbasso le pillole vi rifilo queste suppostazze da 50 minuti. E youtube è contento, pensate un po', anche quando in una di queste supposte dico di abbandonare i social! Contraddizioni del sistema del danaro, che devo sfruttare per cambiare le cose dall'interno.

Ed ecco il perchè degli abbonamenti. Forse l'avrete notato, da pochissimo grazie al vostro aiuto ho varato gli abbonamenti alla comunità dei suppostari Ce l'abbiamo fatta, abbiamo raggiunto 500 follower, abbiamo giocato il gioco del social, e adesso possiamo evolverci. Negli abbonamenti avete 3 livelli a seconda di quello che volete investire, e un video che ve li spiega per benino. Ve lo lascio qui sopra e in fondo alla supposta Video Presentazione Abbonamenti Se vi chiedete perchè dovreste "supportare" questa community, vi state chiedendo la cosa sbagliata. Non state "supportando" la community, se il supporto è qualcosa che fate finchè provate della pietà per il supportato ma poi abbandonate velocemente. No, dovete percepire di star facendo qualcosa di estrema importanza e di valore per voi stessi E per gli altri, me compreso, l'approccio è mutualistico, auita te stesso perchè ciò in contemporanea aiuterà una larga vastità di altre persone e il mondo intero. Ma il succo è che state creando qualcosa che non c'è e di cui c'è estremo bisogno, e dovete essere convinti di farlo prima di tutto per voi stessi, per crescere e per evolvervi dalla situazione di macachi dal culo nudo che non capiscono e applaudono ai giochetti di prestigio degli altri (influencer). Se questa situazione vi piace, non abbonatevi. Ma se invece la sentite, quella sensazione di "qualcosa non va", credetemi: questa community è solo una delle cose che intendo creare, e se vi abbonate le prossime le saprete strada facendo e sono ancora più grosse. Farò livestreams solo per abbonati in cui disegno e parliamo insieme del mercato, avrete l'accesso ad un discord che finalmente è il luogo "al sicuro dal social" in cui andare in profondità sulle motivazioni che vi spingono ancora a leggere manga, senza quel rumore di fondo tipico del social che distrae e porta sempre a sentire la stessa voce. Coloro che seguono queste supposte hanno avuto la pazienza di farlo per un anno e ora le cose possono evolversi come è giusto che sia.

Io vado avanti, perchè so che è giusto, le supposte rimarranno sempre gratuite e non verranno mai meno, ma per realizzare progetti concreti per cambiare il mercato manga, beh, c'è bisogno di qualcosa in più: c'è bisogno di lettori consapevoli e di abbonati al canale.

Concludo. Se questa è la prima volta che ascoltate una supposta e siete arrivati fin qui, beh, vi faccio i miei complimenti! In un'ora circa di ascolto avete scoperto quali sono le trappole in cui forse siete invischiati e avete alcune indicazioni su come uscirne, avete ascoltato quali sono i trampolini per poter eiettare noi stessi al di là di noi stessi, abbracciando una community di gente come noi in maniera sacra e condivisa. Il lavoro è ancora lungo per uscire dalla situazione di stallo sul ciglio della scogliera del manga, perchè siamo ad un passo dal collassare sotto il peso di 230 titoli manga disponibili al mese. Urge fare dei passi concreti, ma se siete ancora qui, vuol dire che uno (o forse di più) lo state già facendo. Ci vediamo dall'altra parte.